Unico Patrimonio: Dicembre 2022 / 05

Cornello dei Tasso

Dove si inventò la posta

Unico patrimonio
Cilento sabato 14 gennaio 2023
di La Redazione
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Cornello dei Tasso © Unico Settimanale

Una trentina di abitanti, niente auto. A Cornello dei Tasso, solo l’incessante scorrere del fiume e il sibilo del vento rompono il silenzio. Qui, nel borgo che inventò la posta, il tempo sembra essersi fermato. Non ci sono strade: all’abitato si accede solo a piedi, tra sentieri immersi nei boschi e una stretta mulattiera. Percorrerli significa addentrarsi in un’altra epoca: tra porticati e arcate in pietra, antichi stemmi medievali, i ruderi spogli di un castello. Un quieto anfratto di montagna, entrato nel giro dei borghi più belli d’Italia e consigliato persino dall’emittente americana Cnn. Il nome “Cornello” sembra derivare da “corna”, in dialetto bergamasco “roccia”, “pietra”; “dei Tasso” per via della nobile famiglia (dalla quale discende il poeta Torquato Tasso, autore della ‘Gerusalemme liberata’) che nel 1200 si trasferì qui dando vita a una sorta di multinazionale ante litteram, visto che per secoli detenne il monopolio del servizio postale in Europa. Un fiero passato, custodito nelle sale di un piccolo museo e che gli abitanti del borgo — distante una mezz’ora da Bergamo — provano con fatica a tenere in vita. Di multinazionali oggi non ce ne sono, di lavoro nemmeno. “Chi viene qui vive nel Medioevo” dice il professor Tarcisio Bottani, memoria storica del posto. Al massimo ci sono una scuderia, una chiesa, un bed and breakfast e una trattoria dove mangiare i ‘Casonsèi’ — i casoncelli — la tipica pasta ripiena bergamasca.

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