“Identità Evolutive” indaga l’identità dell’area cilentana, fra tradizione e cambiamento. Un volume prezioso, che contiene i saggi di due studiosi che con approcci e competenze differenti hanno a lungo studiato la cultura del territorio cilentano. Luigi Leuzzi, attraverso un’indagine ermeneutica, fenomenologica e mitoarcheologica, scrive di simboli e significati di una storia millenaria. Pasquale Martucci, utilizzando metodi di ricerca sociologici e antropologici, partendo dalle origini identitarie del Cilento, analizza il passaggio verso le forme evolutive.
Edito da Amazon Indipendently published, “Identità Evolutive. Studi e ricerche sul Cilento” è l’ultimo volume di Luigi Leuzzi e Pasquale Martucci, studiosi autorevoli del territorio con innumerevoli pubblicazioni alle spalle. “L’dea di realizzare questo lavoro è emersa attraverso il confronto e le analisi, compiuti dai due autori, in occasione di dibattiti e convegni realizzati negli ultimi due anni”.
Luigi Leuzzi, psichiatra e psicoterapeuta di orientamento antropofenomenologico, didatta e formatore presso il Dsm Asl Salerno – area Sud e nel polo didattico di Vallo della Lucania dell’Università Federiciana, ha condotto uno studio almeno ventennale sulle corrispondenze mito-archeologiche dei culti mariani extraurbani nel Cilento e nella Lucania Occidentale; ha indagato i temi del Megalitismo e delle ridondanze etnoculturali salienti nel territorio.
Nel libro “Identità Evolutive”, il saggio di Luigi Leuzzi “Digressioni in tema di identità nel ‘Cilento che resta’” offre un interessante contributo antropologico-culturale, presenta la restanza come occasione di identità evolutiva, discorre dei simboli identitari ‘nel Cilento che resta’, della dea Cilens e della ‘discesa delle Madri’, affronta il tema del megalitismo intrecciandolo alla ‘Grande Madre’. Propone l’ Empatismo, movimento teorico e artistico di cui è teorico ed esponente, come ‘occasione ermeneutica e fenomenologica di un monumento megalitico’. Affascinano le pagine che descrivono l’Antece, ‘oracolo delle origini’; la Tomba del tuffatore e gli ‘etruschi di frontiera’; il Cavaliere Nero di Paestum, eroe lucano dell”eterno ritorno’; il mito di Dioniso, cui s’intreccia il brigantaggio. E dalle riflessioni che, partendo da Parmenide, portano a confrontarsi “con il diverso”, scaturisce un intenso dialogo fra l’empatismo e la Scuola Eleatica. “Nel Cilento che resta i simboli identitari che emergono da questa analisi antropologica mettono in evidenza che ogni rappresentazione significativa ci confronti spesso con l’alterità…Ora è arrivato il momento di assumere un atteggiamento di apertura e di curiosità verso le altre società…Dobbiamo essere inclini a sacrificare lacerti culturali ed economici improduttivi e desueti per una società attuale come indicato dai fautori della ‘civiltà dell’appennino'”.
Pasquale Martucci è sociologo iscritto all’ANS, ricercatore con perfezionamento in metodologia della ricerca qualitativa, formatore, didatta e docente in discipline sociologiche, antropologiche, cultura e tradizioni popolari, comunicazione, mediazione e counselling. Da oltre trent’anni svolge ricerche nel territorio del Parco Nazionale del Cilento su identità, comunità e vita quotidiana; feste, manifestazioni e forme rituali; tradizioni, religiosità e cultura popolare.
Nel libro “Identità Evolutive”, il saggio di Pasquale Martucci dal titolo “Identità, comunità e forme evolutive” illustra il significato del termine identità, spiega cosa si debba intendere per ‘cultura comunitaria’ e si sofferma con grande competenza sul territorio cilentano. Riferendosi ai termini identità e cilentanità, spiega che “il senso dell’identità/cilentanità è costituito dalle forme di vita sociale e collettiva”. Illustra, da sociologo attento, ‘la costruzione identitaria’ e si sofferma sulle forme evolutive, giacchè “Oggi per trattare il Cilento occorre rilevare due aspetti: da un lato, tradizione e caratteristiche tipiche, dall’altro, innovazione e futuro”. Avverte della “necessità di affrontare le dinamiche di crescita territoriale con uno sguardo aperto per integrare nei processi di pianificazione e programmazione turistica aspetti economici, sociali, culturali e ambientali inserendo i diversi elementi del contesto identitario… L’elemento su cui puntare nel nostro prossimo futuro è quello della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, un ritorno all’agorà… La nuova consapevolezza della cultura cilentana dovrebbe essere ripensata senza eccessive nostalgie del passato: intraprendere e realizzare uno sviluppo sostenibile è possibile quando l’uomo non si abbandona al fatalismo e alla rassegnazione, ma crea ed opera soprattutto per l’affermazione della sua comunità utilizzando e valorizzando la cultura che rappresenta l’elemento decisivo per il futuro”.