Scuola, lotta alla povertà educativa

Scuola, lotta alla povertà educativa

Il Ministro Bianchi, a Nisida, firma il Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli. Più forze, ora, contrasteranno la povertà educativa, Istituzioni, Enti locali, Arcidiocesi, istituti scolastici e Terzo settore.

Cilento - sabato 14 maggio 2022
Il Ministro Bianchi a Napoli
Il Ministro Bianchi a Napoli ©

Scuola, lotta alla povertà educativa


Il Ministro Bianchi, a Nisida, firma il Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli. Più forze, ora, contrasteranno la povertà educativa, insieme Istituzioni, Enti locali, Arcidiocesi, istituti scolastici e Terzo settore. Un modello di collaborazione  che, secondo Bianchi, va esteso. Occorre una forte alleanza per arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo e accompagnare studentesse e studenti della Città metropolitana di Napoli lungo tutto il percorso di crescita. 
 

“Aiutatemi a cambiare la nostra scuola, in altra circostanza ebbe a dire Bianchi. Pensate se riuscissimo a creare un grande movimento in questo paese per cambiare la scuola, ma in termini affettuosi, perché abbiamo bisogno di lasciare ai ragazzi che vengono dopo una scuola migliore, credo che sarebbe un grande lavoro che potreste fare. Voi avete fatto questa esperienza di due anni in casa, l’esperienza del ritornare a scuola e la fatica del ritrovarsi, farete adesso l’esperienza della gioia dello stare insieme facendo anche tante cose, però dovete da questo fare un pensiero, distillare una riflessione che dovete consegnare ai ragazzi più giovani di voi. Si fa anche così la vera riforma della scuola, nel momento in cui voi stessi che siete a scuola cominciate a pensare a chi verrà dopo di voi”. Bianchi la vuole affettuosa la sua scuola, ma anche capace di arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo.  Rivolgendosi agli studenti e alle studentesse chiede aiuto: “Aiutatemi a fare la riforma della scuola, ma in modo affettuoso”. I dati Censis  degli ultimi anni intorno alla dispersione scolastica, infatti, principalmente per quanto può interessare alla nostra regione  parlano da soli. Il 29,9% degli studenti degli istituti superiori non riesce a conseguire il diploma. A Napoli sono il 35% e ancor di più negli istituti tecnici, d'arte e professionali. La dispersione si concentra nel primo anno, con una percentuale del 16,1% a Napoli. Il dato complessivo è che il 23% dei giovani tra 18 e 24 anni sono del tutto emarginati: non lavorano, non studiano, né sono in corsi di formazione professionale. Occorre lavorare sulla "emarginazione interiore" e dare forza al nucleo delle difficoltà dei giovani ad impiegare le proprie risorse per crescere.  Il diritto alla scuola, sostengono "i maestri di strada", non può essere un diritto formale, ma un diritto esigibile, esiste solo se si realizza praticamente: la frequenza scolastica deve essere garantita attraverso opportune strategie che favoriscono la partecipazione anche di quelli poco motivati e che vivono forti disagi. Contro la dispersione scolastica l'unica strada è andare là dove i giovani stanno con la mente e con il cuore, assumere il loro disagio esistenziale e sociale come l’unica materia prima con cui edificare il proprio progetto di vita. Il Ministro Bianchi, a Nisida, firmail Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli. Più forze, ora, contrasteranno la povertà educativa, Istituzioni, Enti locali, Arcidiocesi, istituti scolastici e Terzo settore insieme. Un modello di collaborazione  che, secondo Bianchi, va esteso. Occorre una forte alleanza per arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo e accompagnare studentesse e studenti della Città metropolitana di Napoli lungo tutto il percorso di crescita. Dal PNRR 41 milioni per 217 scuole dell’area metropolitana di Napoli. Bianchi: “Vogliamo estendere questo modello di collaborazione. Abbiamo risorse, ci serve adesso una forte alleanza”. Il Patto è stato siglato ieri, a Nisida. Nìsida è una piccola isola appartenente all'arcipelago delle isole Flegree, posta all'estrema propaggine della collina di Posillipo, in località Coroglio. Erano presenti Patrizio Bianchi, l’Assessora all’Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il Prefetto Claudio Palomba, l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi della città, Monsignor Domenico Battaglia, il Portavoce del Forum Terzo Settore Campania, Giovanpaolo Gaudino, e il Presidente dell’Impresa Sociale “Con i bambini”, Marco Rossi Doria. La firma è avvenuta alla presenza della Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. E' una prima intesa di collaborazione interistituzionale territoriale che trova  realizzazione anche  in una programmazione  nazionale molto più ampia.  Col Patto si vuole praticare forza avversa contro i divari locali e la povertà educativa. E' previsto dal PNRR Istruzione.  "A livello nazionale i fondi a disposizione sono 1,5 miliardi, da stanziare in tre tranche. La prima, destinata al target di studentesse e studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado (12-18 anni), mette a disposizione 500 milioni a livello nazionale. Di questi 41,1 milioni di euro saranno assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell’area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni). Ogni scuola avrà a disposizione una media di circa 180.000 euro. I finanziamenti saranno destinati direttamente agli istituti scolastici sulla base di criteri quali il tasso di dispersione, il contesto socio-economico e il numero delle studentesse e degli studenti". La finalità del Patto si rappresenta nel tentativo di stabilire alleanze territoriali  "per realizzare interventi integrati di contrasto e prevenzione della povertà educativa, anche utilizzando strategicamente i fondi strutturali europei dedicati all’istruzione e alla formazione e le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati alla riduzione dei divari". La scuola è più forte col Patto.  Consolida la sua capacità di azione in quanto laboratorio sociale e comunitario connesso con la realtà e la ricchezza territoriale. In tal modo più ampia può dirsi la sua offerta formativa e l'adeguatezza di apprendimento. Il Patto detta l'urgenza di consolidare le attività didattiche ed educative anche sul fronte della personalizzazione, con l'ausilio di programmi specificidi mentoring e tutoring di alunni e studenti. Di favore si rivela il protagonismo di studenti e studentesse; favorita l'azione delle loro famiglie; vengono promossi itinerari di cittadinanza attiva e solidale, Le scuole vengono sostenute nell'apertura ampia nell'arco della giornata, esse devono mostrarsi comunità educante con appositi spazi di socializzazione.  Un metodo condiviso servirà a facilitare il raggiungimento di questi obiettivi.  Il metodo servirà a valorizzare docenti e la costituzione di stabili partenariati tra scuole, Enti locali, servizi sanitari e del lavoro, organizzazioni della società civile, del terzo settore, del volontariato e religiose.  Si vuole sostenere i giovani affinchè riescano a mostrare i propri talenti come persone e cittadini. Per questo fine, infatti, è prevista e sarà adottata l'opportunità della programmazione educativa personale. “La mia presenza a Napoli , ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione,  non è solo istituzionale. Firmare questo Patto a Nisida è un atto di responsabilità civile che tutti ci assumiamo. Per contrastare la povertà educativa è necessario fare rete, ciascuno per la propria parte di competenza, unendo gli sforzi. La lotta alla dispersione è un obiettivo prioritario anche del nostro PNRR. Vogliamo estendere questo modello di collaborazione a tutto il Paese. Usciamo da due anni che hanno acuito divari e difficoltà, serve adesso una forte alleanza, per riuscire a essere al fianco dei più fragili e non lasciare indietro nessuno”.

Emilio La Greca Romano
 

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