Siglato il Protocollo d'intesa, a Palermo, dal Ministro Patrizio Bianchi e il Presidente del Centro di Accoglienza “Padre Nostro”, Maurizio Artale

Siglato il Protocollo d'intesa, a Palermo, dal Ministro Patrizio Bianchi e il Presidente del Centro di Accoglienza “Padre Nostro”, Maurizio Artale

“Collaboriamo con il territorio per il contrasto alla povertà educativa a partire dall’esempio del Beato Puglisi”. Don Pino è stato un presbitero, un educatore e un insegnante, assassinato dalla mafia per il suo impegno sociale.

Cilento - lunedì 23 maggio 2022
Don Pino Puglisi, beatificato a Palermo il 25 maggio 2013, sotto il pontificato di papa Francesco.
Don Pino Puglisi, beatificato a Palermo il 25 maggio 2013, sotto il pontificato di papa Francesco. ©

Siglato il Protocollo d'intesa, a Palermo, dal Ministro Patrizio Bianchi e il Presidente del Centro di Accoglienza “Padre Nostro”, Maurizio Artale


“La scuola è un importante presidio di cittadinanza, ma non può e non deve essere sola nell’educazione alla pace di bambini e ragazzi e nel contrasto alla dispersione e all’emarginazione. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha dichiarato il Ministro Bianchi, abbiamo previsto azioni e risorse dedicate, ma è importante che tutti facciano la propria parte. Per questo motivo, la collaborazione con il Centro di Accoglienza ‘Padre Nostro’ ha una rilevanza particolare: interveniamo nei singoli territori in maniera puntuale, con l’ausilio di donne e uomini impegnati a costruire percorsi di legalità e inclusione, a partire dall’esempio di figure determinanti per la storia del nostro Paese e per la formazione della nostra coscienza civile, come quella del Beato Pino Puglisi”. 


Giuseppe Puglisi, noto come don Pino,  è stato un presbitero, un educatore e un insegnante, assassinato da Cosa nostra nel giorno del suo 56º compleanno a causa del suo costante impegno evangelico e sociale. "Giuseppe Puglisi nasce a Palermo, nel quartiere Brancaccio, il 15 settembre 1937, figlio di Carmelo Puglisi, calzolaio, e di Giuseppa Fana, sarta. Entrato nel seminario diocesano di Palermo nel 1953, viene ordinato sacerdote il 2 luglio 1960. Riceve quindi i primi incarichi come vicario parrocchiale e vicerettore del seminario minore. Si occupa anche dell’insegnamento della Religione nelle scuole. Comincia a sorgere in lui una vera preoccupazione per le condizioni di vita degli abitanti nei quartieri più emarginati del capoluogo siciliano. Dal 1970 al 1978 padre Pino, come tutti lo chiamano, è parroco a Godrano, piccolo paese in provincia di Palermo, dove riesce a sanare una faida tra famiglie. Intanto, non perde di vista la cura per le vocazioni, a diretto contatto con i giovani mediante i campi-scuola. Il 29 settembre 1990 ritorna a Brancaccio come parroco di San Gaetano. Per indirizzare i giovani sulla strada del bene, fonda il Centro “Padre Nostro”, inaugurato il 29 gennaio 1993. Il suo impegno, tuttavia, gli procura minacce di morte da parte dei mafiosi. La sera del suo cinquantaseiesimo compleanno, il 15 settembre 1993, mentre sta per rientrare a casa, viene ucciso da Salvatore Grigoli, dopo avergli rivolto il suo ultimo sorriso. È stato beatificato a Palermo il 25 maggio 2013, sotto il pontificato di papa Francesco. I suoi resti mortali sono venerati nella cattedrale di Palermo, mentre la sua memoria liturgica cade il 21 ottobre, giorno del suo Battesimo".
La firma del rinnovo del Protocollo tra MI e  il Centro di Accoglienza è avvenuta al termine della visita del Ministro Bianchi alla Casa-Museo del Beato Giuseppe Puglisi. “La scuola è un importante presidio di cittadinanza, ma non può e non deve essere sola nell’educazione alla pace di bambini e ragazzi e nel contrasto alla dispersione e all’emarginazione. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha dichiarato il Ministro Bianchi, abbiamo previsto azioni e risorse dedicate, ma è importante che tutti facciano la propria parte. Per questo motivo, la collaborazione con il Centro di Accoglienza ‘Padre Nostro’ ha una rilevanza particolare: interveniamo nei singoli territori in maniera puntuale, con l’ausilio di donne e uomini impegnati a costruire percorsi di legalità e inclusione, a partire dall’esempio di figure determinanti per la storia del nostro Paese e per la formazione della nostra coscienza civile, come quella del Beato Pino Puglisi”. Artale, col suo intervento, ha messo in luce il giusto riconoscimento  che viene, ormai da anni, attuato nei confronti di Giuseppe Puglisi: “La visita del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi alla Casa del Beato Giuseppe Puglisi, ha poi precisato il Presidente Maurizio Artale , è il giusto tributo a un insegnante, educatore e sacerdote del Signore, che ha dedicato e donato la propria vita ai bambini e ai giovani, per far loro scoprire la propria vocazione. La firma del rinnovo del Protocollo d'Intesa vuole suggellare la proficua collaborazione, che dura da anni, tra il Centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, e il Ministero dell’Istruzione". La finalità dell'intesa Bianchi-Artale consiste nella valorizzazione della pace, vuole riconoscersi nell'educazione al reciproco rispetto tra gli uomini, promuovere all’intercultura, alla legalità, all’inclusione.  Tutti sentieri che il mondo scuola, a mezzo un'accurata didattica, può fare. Le istituzioni scolastiche sul territorio possono agire in termini didattico-formativi, alla luce dell'autonomia, utilizzando anche l'apporto e le risorse territoriali. Ogni scuola, con flessibilità organizzativa, può e potrà fornire utili risposte a questa esigenza. E' bene che la scuola, alla luce dell'insegnamento di Puglisi, divenga sede d'incontro, di interazione con le famiglie e le comunità, di costruzione di cittadinanza attiva e democratica. E' quantomai urgente oggi fare azione di prevenzione rispetto al disagio e all'emarginazione. La scuola che si apre e dialoga col territorio e i nuclei familiari può perseguire queste finalità.


Emilio La Greca Romano
 

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