L’ANALISI

Marino: «L’Italia ha bisogno del credito cooperativo»

IL PUNTO DI VISTA ECONOMICO di Antonio Marino, Direttore della Bcc di Aquara
Cilento - giovedì 16 maggio 2019
Il direttore Marino
Il direttore Marino © Unico

«L’avanzata dei grandi interessi schiaccerà quelli della gente comune». È il timore del Direttore generale della Bcc di Aquara, Antonio Marino, «sull’assalto dell’economia capitalistica nei confronti delle piccole banche che rischia di stravolgere le risposte ai bisogni delle famiglie e delle micro imprese. Non è vero che per le banche piccole non c’è futuro, basta che siano gestite bene. Il distinguo non è tra banche grandi e piccole ma tra banche sane e meno sane. In una società economica civile non si può prescindere dalla meritocrazia per privilegiare la dimensione».

Concetti che trovano riscontro in un recente intervento del noto economista riminese, Stefano Zamagni, che nei giorni scorsi, sulla stampa nazionale, lanciava un richiamo importante alle lobby e alla politica dalla quale è scaturita la recente riforma sulle Banche che sta vedendo inglobare i piccoli istituti italiani in due grandi Gruppi: Cassa Centrale Banca e Iccrea.

«Uno degli aspetti negativi - sottolineava Zamagni - sono i rapporti trai due grandi gruppi che iniziano a surriscaldarsi sulle fusioni delle varie singole banche. Le Banche di credito cooperativo hanno due anime, quella legata all’economia e all’efficienza e poi all’attenzione ed allo sviluppo delle comunità dove opera».

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