Scuola, 455 milioni di euro per la digitalizzazione di aule e segreterie

Scuola, 455 milioni di euro per la digitalizzazione di aule e segreterie

Cilento - giovedì 09 settembre 2021
La scuola digitale
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Scuola, 455milioni per la digitalizzazione di aule e segreterie

Pioggia di risorse europee stanziate nell’ambito dell’iniziativa React-EU per la digitalizzazione di aule e segreterie. La risorsa potrà essere utilizzata per l’acquisto di monitor digitali interattivi per la didattica e  attrezzature informatiche per la digitalizzazione amministrativa. Lo stanziamento ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione delle scuole, favorendo l’innovazione didattica e l’utilizzo delle metodologie didattiche innovative, la velocizzazione dei processi burocratici, una migliore comunicazione all’utenza. 

Già da tempo la pubblica amministrazione si orienta verso la de materializzazione. Il documento, l'atto amministrativo, il dato abbandonano il tradizionale supporto cartaceo e, grazie alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nascono, vivono e restano ben custoditi in modalità digitale. Il processo di digitalizzazione dell’attività ha da tempo introdotto sistemi informativi automatizzati, il primo è stato il protocollo informatizzato. La norma prevede specifici adempimenti per la conservazione temporale dei documenti digitali; una conservazione che, comunque, fra l’altro, possa garantire la certezza delle situazioni giuridiche. E’ stato pubblicato il bando, si potrà presentare domanda entro il 1 ottobre per godere delle risorse europee utili per la digitalizzazione di aule e segreterie. Trattasi di un avviso di ben 455 milioni. Da oggi viene fornita la notizia che invoglia a concorrere per beneficiare delle risorse europee stanziate nell’ambito dell’iniziativa React-EU che potranno essere utilizzate per l’acquisto di monitor digitali interattivi per la didattica, ma anche di attrezzature informatiche per la digitalizzazione amministrativa. L’acronimo REACT-EU, in inglese, significa "assistenza alla ripresa per la ei territori d'Europa"; è un'iniziativa che porta avanti e amplia le misure di risposta alla crisi e per il superamento degli effetti della crisi messe in campo attraverso l’iniziativa di investimento in risposta Coronavirus (CRII) e l’iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus Plus. REACT-EU ha contribuito e contribuirà per una ripresa economica verde, digitale e resiliente. Questo pacchetto comprendeva 55 miliardi di € di finanziamenti aggiuntivi, resi disponibili per il periodo 2014-2020 a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, del Fondo europeo sociale FSE e del Fondo di aiuti europei agli indigenti FEAD.  Tali finanziamenti aggiuntivi saranno erogati nel 2021-2022 nel quadro di Next Generation EU. Lo stanziamento ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione delle scuole, favorendo l’innovazione didattica e l’utilizzo delle metodologie didattiche innovative, la velocizzazione dei processi burocratici, una migliore comunicazione all’utenza. Potranno parteciparle scuole statali e i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) appartenenti alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.   L’intervento, finanziato con Fondi strutturali europei e ricompreso all’interno del complessivo Piano nazionale di ripresa e resilienza, si articola in due moduli: il primo prevede l’acquisto di monitor digitali interattivi touch screen da collocare nelle classi del primo e del secondo ciclo di istruzione, nonché dei corsi dei CPIA. Il secondo prevede l’acquisto di attrezzature digitali per gli uffici di segreteria. L’importo totale del finanziamento per ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo ciclo è determinato tenendo conto del numero complessivo delle classi, sulla base di specifiche percentuali di ripartizione dei costi. Per i CPIA si terrà conto del numero complessivo degli studenti.  Le candidature potranno essere presentate dall’apposita area collegandosi all'indirizzo http://www.istruzione.it/pon/ dalle ore 12.00 dell’8 settembre 2021 alle ore 12.00 del 1° ottobre 2021. Gli interventi dovranno essere realizzati, collaudati e conclusi non oltre il 31 dicembre 2022. L’Avviso è finalizzato alla dotazione di attrezzature basilari per la trasformazione digitale della didattica e dell’organizzazione delle istituzioni scolastiche. L’obiettivo è quello di consentire la dotazione di monitor digitali interattivi touch screen, che costituiscono oggi strumenti indispensabili per migliorare la qualità della didattica in classe e per utilizzare metodologie didattiche innovative e inclusive, nelle classi del primo e del secondo ciclo e nei CPIA, con priorità per le classi che siano attualmente ancora sprovviste di lavagne digitali, e di adeguare le attrezzature e gli strumenti in dotazione alle segreterie scolastiche per accelerare il processo di dematerializzazione e digitalizzazione amministrativa delle scuole.

Per volontà di Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, nel mese di febbraio  2021, furono resi noti un i contenuti del lavoro del Comitato per la riapertura delle scuole presieduto dal ministro ora in carica. Un ampio capitolo del documento trattava della digitalizzazione della scuola. “I docenti hanno la grande opportunità di utilizzare nuovi strumenti che permettono di rivoluzionare le modalità didattiche e sviluppare competenze essenziali rese possibili dagli strumenti tecnologici. Il Covid19 ha stimolato un grandissimo passo avanti della scuola tutta verso questa rivoluzione. Risultano necessarie una serie di azioni che permettano di colmare il gap digitale di docenti e studenti e di diffondere le competenze necessarie ad un rilancio che sappia valorizzare l’esperienza, gli errori e le buone pratiche che abbiamo visto in questi mesi. Gli investimenti del piano nazionale scuola digitale, le esperienze maturate attraverso le reti collaborative internazionali, la formazione dei docenti e i tanti progetti realizzati in questi ultimi anni, hanno permesso il rapido sviluppo del digitale in molte scuole. Vanno salvaguardati i percorsi consolidati finora realizzati, sviluppandoli coerentemente e in continuità, evitando discontinuità. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale, sono chiamate a definire le modalità di acquisizione e d’uso delle strumentazioni, le potenzialità ed i limiti del loro impiego nella didattica. Gli animatori digitali ed i team dell’innovazione occorre divengano ancor più riferimento nelle scuole: catalizzatori di esperienze, in rete con altre scuole del territorio o più ad ampio raggio, dovranno co-progettare e sostenere attività coerenti con il profilo della scuola, proponendo allo stesso tempo soluzioni innovative. Accanto al necessario potenziamento delle infrastrutture, particolare attenzione andrà posta alle specifiche competenze acquisite dai docenti anche in questa situazione di emergenza pandemica, facendo tesoro ed implementando le soluzioni risultate più idonee e funzionali. Il digitale non è di per sé elemento di innovazione didattica. Una lezione frontale condotta in modo interattivo e coinvolgente può essere più efficace di una lezione laboratoriale mal condotta, e viceversa. Il digitale è strumento che può facilitare la didattica per competenze e consentire di adottare un approccio metodologico orientato all’azione, permettendo di realizzare con maggior facilità attività creative, di realtà. Si tratta quindi di progettare percorsi didattici tenendo conto delle nuove possibilità operative, cercando di utilizzare il digitale là dove esso aiuti realmente i processi di apprendimento e non per un’aurea di innovazione fine a sé stessa; favorendo la contaminazione fra strumenti nuovi e vecchi, tra digitale ed analogico, senza contrapposizioni ideologiche e con un approccio pragmatico. Vi è la necessità di superare la sterile dicotomia tra didattica tradizionale e didattica innovativa; occorre che le scuole (e tutti i docenti) siano consapevoli della necessità di una didattica integrata in cui, accanto ai momenti – assolutamente necessari – di sistematizzazione e trasmissione di contenuti da parte del docente, si dia spazio ad attività centrate sugli studenti che divengono protagonisti nella costruzione dei propri processi di apprendimento e del proprio sapere”.

La pandemia ha accelerato le dinamiche processuali di digitalizzazione nella scuola. Diversi sono stati gli interventi del Governo durante lo scoppio della pandemia. Il decreto “Cura Italia” ha permesso di acquistare oltre 432 mila dispositivi e supporti didattici e per stabilire oltre 100 mila connessioni al web, con l’obiettivo di garantire la continuità della didattica. Ulteriori 331 milioni di euro, prima della ripartenza, a settembre, sono stati utilizzati per offrire a tutti i ragazzi l’opportunità di seguire la didattica a distanza. Il Decreto ristori, nel mese di ottobre, ha assegnato altri 85 milioni di euro ai singoli istituti per acquistare strumenti digitali e per le connessioni internet da mettere a disposizione, in comodato d’uso, degli studenti meno benestanti. Il ministero dell’Istruzione, riporta Pictet, ha spiegato che nella Legge di Bilancio sono stati stanziati 3,7 miliardi di euro per la scuola. Ben 2 miliardi e 200 milioni di euro verranno fagocitati dalla spesa corrente, mentre un miliardo e mezzo servirà per gli investimenti. Di questi, i fondi destinati alla digitalizzazione della scuola si riducono a 40 milioni: serviranno per fare entrare nelle scuole gli animatori digitali e per accelerare i processi di digitalizzazione negli istituti scolastici attraverso la formazione di docenti che avranno il compito di realizzare il Piano nazionale scuola digitale. Gli altri fondi serviranno per assumere, nell’arco di un piano pluriennale, 25 mila docenti di sostegno e per formare i docenti sulle tematiche dell’inclusione degli alunni con disabilità. Ben 1,5 miliardi serviranno poi per l’edilizia scolastica. L'arretratezza digitale è un dato di fatto, un grosso problema di tutta Italia. Dal rapporto DESI 2020 (Digital Economy and Society Index) della Commissione europea emerge che l’Italia è 17esima per connettività a internet, ultima per competenze digitali dei propri cittadini e al 26esimo posto per utilizzo di internet. Tanto resta da fare a tal fine. Si rappresenta oggi la risorsa di 455milioni un toccasana intanto per la digitalizzazione di aule e segreterie.

Emilio La Greca Romano

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