Valditara, la riforma della scuola

Valditara, la riforma della scuola

Valditara, pianifica una realtà scolastica in considerazione di due importanti aspetti: l’attuazione della  riforma degli istituti tecnici e di un piano di orientamento famiglia.

Cilento - venerdì 11 novembre 2022
Il Ministro Giuseppe Valditara
Il Ministro Giuseppe Valditara ©

Valditara, la riforma della scuola

 

 La scuola è sede deputata allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana, non ammette discriminazione. La scuola deve garantire gli insegnanti; i docenti devono riconquistare la qualità professionale e l’autorevolezza. La scuola deve forgiare al rispetto delle regole.

 

Il nuovo Ministro della scuola, Giuseppe Valditara, pianifica una realtà scolastica in considerazione di due importanti aspetti, oltre alla presenza di un tutor chiamato ad operare a supporto degli alunni in difficoltà; il Ministro si attiva in sostanza per attuare la  riforma degli istituti tecnici e per un piano di orientamento famiglia. La centralità del ruolo ovviamente dovrà garantire i ragazzi e i bisogni delle aziende. A suo dire «l’istruzione tecnica e professionale deve offrire profili che corrispondano sempre più alle propensioni dei ragazzi e alle richieste delle imprese. Qui la sinistra non ha mai avuto la lucidità nel prendere atto che non siamo tutti uguali. I bravi professori formati adeguatamente sanno fare in modo che il ragazzo sia valorizzato quando non ha la capacità di un ragionamento astratto, ma una grande intelligenza concreta». Professionali e Istituti Tecnici non devono intendersi carta sporca del Liceo. A Repubblica, Valditara precisa che «gli istituti tecnici e professionali non devono essere brutte copie del liceo. Per avere pari dignità oltre a laboratori moderni e attenzione alla realtà produttive, con la possibilità per i presidi di chiamare anche professionisti del mondo dell’impresa, devono poter offrire una carriera di studio importante. Penso a una filiera che colleghi formazione tecnico professionale e gli Its, un canale che l’Europa ci chiede di costruire, parificato al sistema universitario. I genitori, aggiunge Valditara, devono sapere che chi va al liceo e poi non finisce l’università avrà potenzialità occupazionali e retributive inferiori a chi esce da un tecnico e professionale. E poi insisterò sulla formazione dei docenti all’orientamento affinché diventino consiglieri delle famiglie». Lo stato, chiarisce il Ministro dell’Istruzione e del Merito, dovrà farsi carico di tutti gli studenti: dovrà «seguire più da vicino i ragazzi in difficoltà. E valorizzare chi è molto bravo e sta stretto nel programma…”. La scuola è luogo di sviluppo e non un contenitore discriminante. Con riferimento all’accaduto di Roma, al Liceo Cavour, ove un compito di un ragazzo trans è stato rifiutato dal Prof,  Valditara ha precisato che “..la scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”. Il Ministero sosterrà tutte le verifiche e annuncia con chiarezza che l’agenzia scuola non è deputata ad alcun atto discriminatorio. Con riferimento poi all’episodio del Ponti, a Gallarate, ove uno studente ha disegnato una svastica sulla cattedra e poi ha colpito al volto una professoressa, Valditara ha voluto precisare che occorre garantire anche gli insegnanti, bisogna assicurare la qualità professionale; questi dovrà riguadagnare la sua autorevolezza; il contesto scolastico dovrà farsi fucina di rispetto di regole. “Questo gravissimo episodio, ha affermato Valditara, è solo l’ultimo di una lunga serie, i casi di bullismo e violenze che hanno coinvolto le nostre scuole. Una degenerazione della nostra comunità a cui è davvero arrivato il momento di dire basta. Ho voluto parlare col dirigente scolastico per capire il contesto in cui è maturato l’intollerabile gesto. Ho ribadito anche nella conversazione che la scuola deve tornare un luogo sereno di formazione ed educazione, quel luogo dove si persegue per eccellenza la realizzazione della persona. Da questo punto di vista, restituire alla figura dell’insegnante l’autorevolezza che le è propria e affermare nelle aule la cultura del rispetto e delle regole rappresentano due priorità assolute della mia visione della scuola e dell’azione del governo. È mia intenzione, ha aggiunto,  istituire un tavolo con psicologi, giuristi ed educatori per studiare le risposte migliori a una questione sociale enorme”.

Si restituisce spessore alla categoria degli insegnanti anche riconoscendo il giusto compenso all’opera educativa. Ne è convinto il Ministro Valditara. E’ recente la firma all’accordo politico fra Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca. Interessati a questo accordo sono 1 milione 200mila persone che operano nel mondo scuola. Già il prossimo dicembre il personale della scuola potrà finalmente vedersi riconosciuti gli arretrati maturati, per una voce media di 2000 euro, i quali andranno ad aggiungersi allo stipendio e alla tredicesima. Dal Ministero riferiscono che  “..l’accordo prevede una disponibilità finanziaria pari a 100 milioni di euro, deliberata nel Consiglio dei Ministri, da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022, nella misura di 85,8 milioni per i docenti e 14,2 milioni per il personale Ata. È stato inoltre assunto l’impegno a reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell’ambito della manovra di bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico. Infine, fermo restando la disponibilità per l’anno 2022 dei suddetti 100 milioni di euro aggiuntivi, sono destinati a decorrere dall’anno 2022 89,4 milioni di euro per gli incrementi del personale docente e 14,2 milioni di incrementi per il personale Ata”.

Il Ministro Valditara, dunque, fornisce una favorevole, necessaria e dovuta risposta concreta alla figura degli insegnanti. “Diamo così, dichiara il Ministro Valditara, un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente. Siamo consapevoli che si tratta di un primo passo, un primo passo atteso da tanto tempo e ottenuto in un contesto peraltro difficile a causa della crisi energetica: abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale politico di svolta rispetto al passato. Quando ho annunciato una Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito” non intendevo fare della retorica, ma indicare la strada che oggi iniziamo a percorrere con questo accordo: una grande collaborazione tra istituzioni, parti sociali, docenti, studenti, famiglie, ognuno nel suo ruolo, per prenderci cura di quella straordinaria comunità che è la scuola italiana”.

Il Ministro Giuseppe Valditara ha parlato di giornata storica. Lo è specialmente se consideriamo i termini d’intesa modali del rapporto governo-parti sociali. Un modo nuovo d’agire, fatto di costruttivo confronto e orientato alla risoluzione pragmatica delle problematiche. Valditara assicura: “Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola”. Non è un accordo trascurabile. Intanto si otterrà lo sblocco delle risorse per il prossimo Natale, a queste seguiranno le risorse aggiuntive corrispondenti a 100 milioni di euro, somma deliberata nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti. Un importante segnale quest’ultimo che focalizza e mette in rilievo l’opera degli insegnanti.

 

Emilio La Greca Romano

 

 

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