L’emocromo cosa ci racconta
Tra gli esami di laboratorio di routine maggiormente prescritto dai medici c’è l’emocromo perché è lo strumento diagnostico più semplice ed immediato per ottenere tutte le informazioni necessarie a fotografare la condizione del paziente. L’esecuzione dell’esame è semplice e non necessita di alcun tipo di preparazione, è richiesto solo un campione di pochi millilitri di sangue venoso tramite prelievo, raccolto in una provetta specificatamente formulata con una sostanza anticoagulante in grado di prevenire la formazione di trombi in vitro. Dopo di chè, i campioni raccolti vengono inviati in laboratorio, dove si eseguono le analisi sui vari elementi del sangue. Si pone l’attenzione sulla conta del numero di cellule ematiche presenti, in particolare viene eseguita la conta dei globuli rossi, cellule contenenti l’emoglobina, responsabile del caratteristico colore rosso, e con la funzione di trasporto dell’ossigeno all’interno di un certo volume di sangue, e dei globuli bianchi, costituiti da diversi elementi cellulari che si occupano della difesa dell’organismo e hanno un ruolo nello sviluppo di allergie e infiammazioni. Infine, viene effettuata anche la conta delle piastrine o trombociti, le cellule fondamentali per l’emostasi ed il processo di coagulazione sanguigna. I valori rilevati nell’emocromo vengono poi messi a confronto con i ‘valori normali’, un intervallo definito in base all’età e sesso del paziente, e a cui si fa riferimento per stabilire se il paziente sia in buona salute o meno. A questo punto il medico che l’ha prescritta interpreta i risultati delle varie componenti e in base all’obiettivo dell’analisi e alla causa sospettata può stabilire un eventuale diagnosi.
